La Chiesa “non è una casa in affitto” dove chi entra prende ciò che vuole, la Chiesa è “madre” e ci si entra amandola. Lo ha detto il Papa nella messa a Santa Marta, criticando diversi gruppi di cristiani: gli “uniformisti”, gli “alternativisti” e gli “affaristi”, per i quali tutti, “la Chiesa non è casa loro, la prendono in affitto”.
Il Santo Padre ha parlato dei cristiani che vogliono che nella Chiesa tutti siano uguali: “L’uniformità. La rigidità. Sono rigidi! Non hanno quella libertà che dà lo Spirito Santo. E fanno confusione fra quello che Gesù ha predicato nel Vangelo con la loro dottrina, la loro dottrina di uguaglianza. E Gesù mai ha voluto che la sua Chiesa fosse così rigida? Mai. E questi, per tale atteggiamento, non entrano nella Chiesa. Si dicono cristiani, si dicono cattolici, ma il loro atteggiamento rigido li allontana dalla Chiesa”.
“Io entro nella Chiesa, ma con questa idea, con questa ideologia – ha detto il Pontefice durante l’omelia parlando di coloro che “hanno sempre una propria idea” – E così la loro appartenenza alla Chiesa è parziale. Anche questi hanno un piede fuori della Chiesa. Anche per questi non è casa loro, non è propria. Affittano la Chiesa ad un certo punto”.
“Si pavoneggiavano – prosegue, riferendosi ai cristiani “affaristi” – di essere proprio benefattori e alla fine, dietro il tavolo, facevano i loro affari. E questi, anche, non sentono la Chiesa come madre, come propria. E Gesù dice: ‘No! La Chiesa non è rigida, una, sola: la Chiesa è libera’”.
In un incontro organizzato dal Pontificio consiglio dei migranti, il Papa ha poi trattato il tema dei zingari: “Mi ricordo tante volte qui a Roma – ha raccontato – salivo sul bus, alcuni zingari salivano, l’autista diceva ‘guardate i portafogli’. Questo è disprezzo, sarà anche vero, ma è disprezzo”. Il Pontefice ha aggiunto che “anche il popolo zingaro è chiamato a contribuire al bene comune”.