“Chi come me ha denunciato per lottare contro la mafia, non può accettare che un condannato per mafia riceva dallo Stato un vitalizio”. Ad affermarlo è Pietro Franzetti, imprenditore romano vittima del racket mafioso che ha lanciato una petizione online per chiedere al presidente della Repubblica di eliminare le pensioni (d’oro) di circa 6mila euro al mese agli ex deputati condannati per mafia.
Il riferimento è al “caso Cuffaro”, oggetto di dibattiti e polemiche interni all’Asssemblea regionale siciliana. Il Movimento 5 stelle aveva infatti proposto un subemendamento alla “manovrina” regionale per la sospensione dei vitalizi all’ex presidente della Regione, detenuto nel carcere di Rebibbia, e agli altri esponenti politici condannati per mafia. Ma la proposta era stata bocciata in aula – a larga maggioranza -, scatenando duri attacchi tra gli esponenti del M5s e il presidente Ars Giovanni Ardizzone.
Sul vitalizio a Totò Cuffaro, condannato a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segreto d’ufficio, la sospensione è arrivata negli ultimi giorni relativamente alla seconda fattispecie di reato, contemplata tra quelli “contro la pubblica amministrazione” per i quali la legge nega il vitalizio.
La petizione online, disponibile sul sito Change.org, ha già ottenuto in poche ore oltre 60mila firme. Intanto, all’Ars, il presidente Ardizzone ha ufficializzato l’avvio della procedura di sospensione dei vitalizi “per Totò Cuffaro e altri 11 ex deputati”.