“Se non si è in grado di fare le cose, si vada a votare. I deputati regionali non abbiano paura del voto”. Questo l’affondo del leader confindustriale Antonello Montante che ha preso parte al “Forum sulla situazione economica regionale e sulle fibrillazioni inconcludenti che attraversano le forze politiche dell’Isola” del centro Pio la Torre.
Poi Montante ha proseguito: “Si dimostri che si vuole il bene dei siciliani. La situazione è drammatica. Una regione che si rispetti ha un piano industriale che qui manca. Lo diciamo da anni, ma nessuno ci ascolta. “Mettiamo nero su bianco qual è la situazione della Sicilia, in questi anni non c’è dubbio che il governo centrale si è defilato dalla situazione politica siciliana, c’è bisogno che Renzi sappia qual è la situazione in Sicilia, a noi nessuno ci ascolta”.
“Bisogna fare come Renzi, che ha fatto scelte concrete ed è stato premiato – ha aggiunto il leader degli industriali siciliani –. Renzi ha trovato una sponda nel Parlamento. Qui la giunta è miope, non riesce a fare scelte condivise, forti e drastiche come ha fatto il premier che ha puntato a esempio il dito sulla burocrazia. I direttori generali sono frutto della spartizione politica”.
Ad attaccare il governo non è solo Montante ma sono anche i sindacati. “A distanza di oltre un anno e mezzo di governo, siamo a un livello di forte rischio – ha detto il segretario generale della Cgil sicilia Michele Pagliaro -. Vacilla anche la coesione sociale. Così è valida quella che è più di una provocazione del Centro Pio La Torre: o si cambia o si voti. La Sicilia non è più in grado di sostenere questo immobilismo della politica e del governo, con il manifatturiero che crolla, imprese che chiudono, 160.000 posti di lavori persi negli ultimi anni. Di fronte a tutto questo non si fa nulla. In questo modo si va a sbattere”. “La manovrina darà solo qualche settimana di respiro ai lavoratori – ha concluso Pagliaro – ma c’è oltre mezzo miliardo di euro di spesa pubblica bloccata che bisogna liberare”.
E in merito alla questione sono intervenuti anche il segretario della Cisl Maurizio Bernava e il segretario generale della Uil Claudio Barone. “Si dovrebbe parlare con coraggio e umiltà non con arroganza – ha detto Bernava – mi pare che in Sicilia questo non accada. Il governo continua a pensare come se fossimo in una situazione normale”. E Barone ha sottolineato: “Questo è un governo equilibrista che fino ad ora è stato fortunato ma rischia di inciampare in qualsiasi momento”.