“Sforzi aggiuntivi” anche nel 2014, questo chiede all’Italia la Commissione Ue. Tra le proprie raccomandazioni a Roma, la Commissione sottolinea infatti che “in base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità”.
Bruxelles ha quindi esortato Roma ad “aumentare l’intensità delle riforme per sostenere la crescita e l’occupazione”. Il commissario agli Affari economici Olli Rehn ha però riconosciuto che il nostro Paese è già “impegnato in un programma di riforme considerevole”. Ma ha anche fatto presente l’alto livello del debito pubblico del Paese.
Secondo le stime in possesso dell’ Ue il disavanzo dell’Italia è di nove miliardi di euro, in sostanza lo 0,6 del Pil. È necessario quindi “rafforzare le misure di bilancio per il 2014” dato lo “scarto” nell’osservanza della “regola di riduzione del debito”. Inoltre “nel 2015 deve operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio” per “assicurare che il debito sia su un percorso discesa sufficiente”.
Un’altra raccomandazione riporta che l’Italia deve “Gestire meglio i fondi Ue, soprattutto per il Mezzogiorno”. L’Italia ancora non fa un uso ritenuto almeno sufficiente in merito alla gestione dei fondi messi a disposizione dall’Europa.
E il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in un tweet sottolinea che la Commissione Ue “apprezza le riforme italiane. Debito alto, lo sapevamo: acceleriamo riforme e privatizzazioni per ridurlo in modo sostenibile”.
Commissione UE apprezza riforme italiane. Debito alto, lo sapevamo: acceleriamo riforme e privatizzazioni per ridurlo in modo sostenibile.
— PCPadoan (@PCPadoan) 2 Giugno 2014