“Broglio sì, broglio no: la terra dei cachi”. Si intitola così il post apparso sul blog di Beppe Grillo che avanza dubbi sul voto per le Europee del 25 maggio scorso.
E nonostante si pensava che il Movimento andasse verso una revisione della “strategia delle urla” nel post si parla di “stupro alla logica per credere” alla sconfitta dei cinquestelle e si avanza l’ipotesi di “avviare una verifica del voto, soprattutto in quei seggi “rossi” dove già in passato si sono verificati brogli”.
Il blog del leader pentastellato propone alcuni articoli estratti dal web che prendono in esame “la percentuale fantomatica del 41% al Pd”. Quindi si suggerisce la costruzione di “un sistema anti-broglio per vigilare in modo chiaro e controllabile sulle relazioni amicali e parentali degli scrutatori e presidenti dei seggio e permettere un controllo popolare quanto più esteso possibile tramite l’uso della tecnologia”.
E non si è fatta attendere la replica del Pd. “#grillofattiunaragione gli italiani tra chi voleva distruggere e chi sta cambiando verso a questo Paese hanno scelto di stare dalla parte di chi vuole costruire. Il risultato è netto. Metterlo in dubbio vuol dire solo offendere gli elettori. A volte il silenzio è d’oro”. Afferma Matteo Richetti del Partito Democratico.
Poi Grillo riparte all’attacco del sindaco di Parma Federico Pizzarotti. In un post dal titolo “Il gradimento dei sindaci M5S” propone le percentuali dei cinquestelle alle Europee. In base a questo parametro preso in esame, Pizzarotti è ultimo. Il gradimento “in generale è molto positivo si legge nel blog – a parte un’eccezione, in tutte le città con un sindaco 5 Stelle la percentuale di voti per il M5S – è il commento – si è attestata ad almeno 4 punti sopra la media nazionale”.