E’ altissima la tensione in Turchia per il primo anniversario della rivolta di Gezi Park. Poche ore prima dell’inizio delle manifestazioni in programma, il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato il pugno di ferro contro i cittadini che avrebbero deciso di prendere parte al presidio: “Non potete occupare la piazza come avete fatto l’anno scorso. Dovete rispettare la legge. Se ci andate sarete arrestati”.
La polizia turca ha effettuato numerosi arresti preventivi attorno a Taksim per impedire che potenziali manifestanti si avvicinassero alla Piazza simbolo della rivolta di Gezi Park dell’anno scorso, riferiscono la stampa e i social network. Secondo Hurriyet online almeno 32 persone sono state arrestate, soprattutto su viale Istiklal. Ma i manifestanti non si sono fatti fermare dalle minacce e dalle intimidazioni del governo.
La polizia ha fatto abbondante uso di lacrimogeni e dei cannoni ad acqua dei blindati Toma. Secondo la Tv Haberturk avrebbero usato anche pallottole di gomma e ci sarebbero diversi feriti. I manifestanti hanno risposto con libri e fiori contro il massiccio dispiegamento di truppe antisommossa: centinaia di giovani si sono seduti per terra, libri in mano, nei dintorni di Taksim. Altri si sono avvicinati ai cordoni degli agenti anti-sommossa, armati di tutto punto, e si sono messi anche loro a leggere libri, in una nuova forma di resistenza passiva alla repressione del movimento.
Dopo le minacce del premier Erdogan contro i manifestanti, un giornalista della Cnn, Ivan Watson, è stato arrestato assieme alla troupe mentre stava tenendo una diretta dalla piazza davanti ad un cordone di polizia in assetto antisommossa. Le immagini postate sul sito web della Cnn sono eloquenti: Watson stava descrivendo la situazione di tensione in piazza quando un ufficiale di polizia lo ha interrotto bruscamente, tirandolo per la giacca e chiedendogli di mostrare tessera professionale e passaporto: “Sei un giornalista? – si sente gridare – Facci vedere il passaporto, il passaporto!”. Poi il corrispondente è stato portato via, mentre altri poliziotti pensavano ad oscurare la telecamera. “Un poliziotto mi ha anche dato una ginocchiata”, ha scritto Watson su twitter, affermando di essere stato successivamente rilasciato assieme alla sua troupe dopo circa mezz’ora.
La dura repressione della rivolta di Gezi Park, che ha visto scendere in piazza più di 3 milioni di persone l’anno scorso, aveva fatto otto morti e oltre 8mila feriti.