Sposarsi al Colosseo? Perché no. Lista degli invitati troppo lunga? Si potrà pronunciare il fatidico sì anche allo stadio Olimpico.
“Sposarsi a Roma” è la delibera approvata dai componenti dell’assemblea capitolina che prevede un regolamento nel quale si allunga la lista dei luoghi della Capitale dove si potrà convolare a nozze con rito civile. Con 25 voti a favore, 4 astenuti e 2 contrari, è stata accolta la proposta del coordinatore di maggioranza Fabrizio Panecaldo: entro due mesi si dovrebbe partire.
Tra i luoghi indicati c’è anche il Colosseo. Solo che l’anfiteatro Flavio non è patrimonio del Comune di Roma ma del demanio, ciò significa che servirà il via libera del Ministero dei Beni Culturali. Il ministro Franceschini è stato categorico: “Sposarsi al Colosseo? Kitsch e stravagante”.
Pare quindi che il benestare non ci sia. A confermarlo è il soprintendente archeologo di Roma Maria Rosaria Barbera: “Mi pare che in modo elegante il ministro Dario Franceschini abbia fatto capire con chiarezza quale sia la posizione del ministero”.
In realtà il regolamento ha solo indicato diversi luoghi della città, oltre la sala rossa del Campidoglio. E chi faceva già progetti immaginando le proprie foto con il Colosseo sullo sfondo dovrà pensare a una location alternativa.
La delibera si legge che si è “dato seguito a quanto disposto dalla circolare n.10 del ministero dell’Interno di gennaio 2014, che siano individuati con deliberazione di giunta, i luoghi da destinare in tutto o in parte alle celebrazioni dei matrimoni civili, oltre ai luoghi attualmente utilizzati; che sia individuato un tariffario per i suddetti luoghi, tempi e modalità di utilizzo, in base al servizio richiesto; che a cura della giunta, entro 60 giorni dall’approvazione della deliberazione, si rediga un regolamento per la celebrazione dei matrimoni”.
Staremo a vedere se il Colosseo si riempirà di chicchi di riso.