Un addio al calcio polemico, furioso. Sicuramente non voluto, ma diventato inevitabile. Tommaso Ghirardi ha messo in vendita il Parma e difficilmente tornerà sulla sua decisione. L’esclusione degli emiliani dall’Europa League della prossima stagione in favore del Torino ha causato grande amarezza al patron bresciano dei ducali che ha già rassegnato le dimissioni da presidente.
“Vado via da vincitore – ha detto Ghirardi -, è il mondo del calcio e dello sport in generale che deve vergognarsi. Io ho chiuso da vincitore, è stato il sistema a non volere che il Parma partecipasse alle coppe. Meglio tornare al paesello”. Ghirardi cerca qualcuno che sia disposto a rilevare il 100% della società. Non ha alcuna intenzione di rimanere nel mondo del calcio, per nessun motivo: “Sono riusciti a farmi abbandonare la mia più grande passione. Forse siamo troppo civili per un mondo dove ci si spara e dove si tirano bombe carta”.
Il Parma è rimasto fuori per un mancato pagamento di 300 mila euro di Irpef che, a norma di regolamenti, la società avrebbe dovuto saldare entro le 24 del 30 aprile. Ghirardi si appella al fatto che la contestazione nei confronti del Parma sia stata fatta in ritardo: “Il saldo dell’Irpef è un’inezia rispetto a 13 miliardi di stipendi corrisposti. L’omissione avremmo dovuto riceverla a febbraio e invece ci è stata notificata il 30 aprile alle 14, a 10 ore dalla scadenza. Abbiamo lavorato tutta la notte per riuscire a metterci in regola ma non ci siamo riusciti”.
L’unica soluzione per il patron ducale a questo punto rimane l’abbandono: “Onorerò tutti i miei impegni fino al 30 giugno, poi toccherà ad altri”.