Timbrava il cartellino e poi si allontanava dall’ospedale, a volte con la complicità di una collega che avrebbe coperto le sue assenze: il dipendente pubblico “assenteista”, primario all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, è indagato per truffa.
Secondo quanto è emerso dalle indagini congiunte di carabinieri e Squadra mobile, coordinate dal pm di Milano Paolo Filippini, l’uomo sarebbe rimasto a casa 145 giorni in un solo anno. Per l’accusa avrebbe percepito ingiustamente oltre 30 mila euro di stipendio.
Nel capo di imputazione si legge che “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso”, in concorso con un “medico dello stesso reparto”, il primario ha conseguito “senza aver svolto attività lavorativa, l’ingiusto profitto di euro 30.327,75 relativamente al periodo gennaio-dicembre 2013, con pari danno per l’amministrazione pubblica, azienda ospedaliera Fatebenefratelli, di cui è dipendente”, il tutto “mediante artifizi e raggiri”.