Un individuo su tre è sovrappeso o addirittura obeso: i risultati dello studio pubblicato su Lancet e condotto dagli esperti dell’Università di Washington sono allarmanti. Secondo le statistiche del 2013, sono 2,1 miliardi le persone nel mondo affette dalle patologie indicate, dato che risulta ancora più spaventoso se paragonato al 1980, quando la stessa categoria ne contava “soltanto” 857 milioni.
L’indagine è stata condotta in 188 paesi: tra i 671 milioni di individui obesi, gli Stati Uniti ne contiene il 13%, seguita da Cina e India (15%) e Russia, Brasile, Messicco, Egitto, Germania, Pakistan e Indonesia. Viene dunque sfatato il mito del mondo occidentale e del junk food, dimostrando che anche i Paesi considerati “il Sud del mondo” sono gli stessi in cui si registrano altissime percentuali.
Il problema del sovrappeso colpisce in particolare l’Australia, dove lo è il 28% degli uomini e il 20% delle donne; nel bacino mediterraneo le maggiori percentuali vengono raggiunte da Israele e Malta, rispettivamente con 14% e 13%, mentre in Gran Bretagna il tasso arriva a includere circa 1/4 della popolazione. Medio Oriente e Nord Africa sono le regioni con il maggiore tasso: il 58% dei maschi e il 65% delle femmine over 20 è sovrappeso o obeso.
Si stima che nel 2010 siano stati 3,4 milioni le persone morte per complicazioni legati alla patologia, quali problemi cardiovascolari: “I nostri risultati mostrano che gli aumenti nella prevalenza di obesità sono stati significativi e diffusi in tutto il mondo, per di più in un arco di tempo molto limitato”, conclude Emanuela Gakidou, tra gli autori del lavoro. Lo studio ha infine evidenziato un ridimensionamento dei problemi di grande portata quali il fumo, seppur siano stati “sostituiti” da problematiche di egual, se non maggiore, rischio.