Che sputare non sia il massimo della decenza e dell’educazione, specie se fatto in pubblico, si sapeva. Non c’era certo bisogno di scomodare le regole del galateo per ritenerlo un gesto da non fare. Ma il sindaco di un paesino nel Napoletano lo ha voluto sottolineare introducendo delle regole che fanno discutere.
A Palma Campania infatti, sputare, può costare una multa da 25 a 500 euro. Attenzione però: solo se si è di “diversa etnia”. “Ci sono molti immigrati e, per evitare episodi d’intolleranza, è vietato sputare in luoghi pubblici”: è questa la sostanza dell’ordinanza emessa dal primo cittadino, Vincenzo Carbone.
Il sindaco dice di essere stato sollecitato dagli abitanti del paese “a richiamare all’ordine la folta comunità di immigrati. Ho firmato l’ordinanza nell’interesse di tutti, per favorire ancora di più l’integrazione degli stranieri tra noi”. Nelle premesse dell’ordinanza, il sindaco fa espresso cenno all’obiettivo di “integrazione sociale”.
Scrive il sindaco: “Le continue e diffuse lamentele dei cittadini rendono necessario procedere con urgenza per evitare gli inconvenienti di sputare in luogo pubblico e/o privato ad uso pubblico, al fine di evitare possibili episodi di intolleranza, che scaturiscono tra gli appartenenti alle diverse etnie nell’ambito della stessa collettività locale e che possono causare pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Questi piccoli paesini nel napoletano sono centri di immigrazione per lo più asiatica. Cinesi ma anche bengalesi impiegati nel settore dell’abbigliamento: 20 euro al giorno per lavorare dieci ore, in nero, ammassati in stanze che sembrano loculi, a confezionare camicie e pantaloni per ditte per lo più campane ma non solo.
Il problema della convivenza con questi stranieri era già stato sollevato lo scorso ottobre dopo una serie di risse e la denuncia di una ragazza per molestie.