Si complicano ancora una volta le ricerche del Boeing 777 della Malaysian Airlines scomparso ai primi di marzo con 239 persone a bordo. Il velivolo non si è inabissato nella zona dell’Oceano indiano del Sud in cui sono stati rilevati segnali acustici che hanno fatto pensare alla presenza delle scatole nere. A renderlo noto un comunicato il Centro che coordina le ricerche dell’aereo.
Nel comunicato viene specificato: “Possiamo ormai affermare che quella zona non è il luogo dove è finito il volo MH370“. A tre mesi dal disastro, le ricerche quindi tornano al punto di partenza.
Sarebbero sbagliati i dati satellitari. Decine di navi e aerei di una task-force multinazionale hanno effettuato ricerche in quella zona per circa due mesi, senza però portare alla luce nessun detrito dell’aereo. L’area era stata identificata in base a calcoli basati sui dati satellitari a disposizione degli investigatori.