L’italiano Federico Motka, rapito in Siria e rilasciato ieri, è arrivato questa mattina all’aeroporto di Ciampino dove è stato accolto dal ministro degli esteri Federica Mogherini. Motka era stato rapito in Siria ad Atmeh il 12 marzo 2013 ed è stato liberato ieri nei pressi del confine turco.
Ho appena comunicato a Giovanna Motka che suo figlio Federico, sequestrato da oltre un anno, sta rientrando e sarà in Italia domani #acasa
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 26 Maggio 2014
“Ho appena comunicato a Giovanna Motka che suo figlio Federico, sequestrato da oltre un anno, sta rientrando e sarà in Italia domani” così il premier Matteo Renzi su Twitter.
Federico Motka, cooperante italiano, è stato rapito in Siria nel marzo del 2013 ed è rimasto per oltre un anno nella mani di banditi nel nord-ovest del paese. Ora Motka, sequestrato nei pressi del confine siro-turco, è finalmente libero, grazie, come ha sottolineato il ministro degli esteri Federica Mogherini ad un “lavoro silenzioso”, condotto dai servizi di informazione e dall’Unità di crisi della Farnesina che, fin dall’inizio della vicenda, aveva invitato i media a mantenere il silenzio stampa, osservato rigidamente dai familiari e dai colleghi di Motka.
Con la liberazione di Federico Motka, l’unico italiano scomparso in Siria e sulle cui sorti non si hanno notizie certe rimane Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano fatto prigioniero da miliziani qaedisti nel nord del Paese lo scorso 29 luglio.
Sono ancora quattro invece gli italiani rapiti in altri paesi del mondo. Si tratta del cooperante palermitano Giovanni Lo Porto, sequestrato in Pakistan il 19 gennaio 2012 insieme a un collega tedesco, del tecnico Gianluca Salviato, 48 anni, rapito nel marzo scorso nella Cirenaica e dei due sacerdoti vicentini Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, sequestrati ad aprile in Cameron.