Ultimo giorno in Terra Santa per Papa Francesco. Continua anche oggi il pellegrinaggio del Santo Padre improntato al rispetto reciproco e alla pace. Francesco è entrato nella Spianata delle Moschee, a Gerusalemme. All’ingresso della Cupola della Roccia è stato accolto dal Gran Mufti e dal direttore del Consiglio per la custodia dei ben degli enti islamici. Papa Francesco, nel pieno rispetto delle usanze, ha visitato la moschea della Cupola della Roccia a Gerusalemme, togliendosi le scarpe prima di entrare nell’edificio sacro.
All’uscita si è rimesso le calzature da solo. Subito dopo si è recato presso l’edificio per l’incontro con le autorità islamiche. Anche questa volta il Santo Padre ha lavorato per la pace ed il rispetto reciproco: “Amiamoci gli uni gli altri come fratelli e sorelle! Impariamo a comprendere il dolore dell’altro! Nessuno strumentalizzi per la violenza il nome di Dio! Lavoriamo insieme per la giustizia e per la pace!”.
Il Pontefice si è rivolto “da questo luogo santo” che è la Spianata delle Moschee, “a tutte le persone e le comunità che si riconoscono in Abramo”: musulmani, cristiani ed ebrei. “Questo mio pellegrinaggio non sarebbe completo se non contemplasse anche l’incontro con le persone e le comunità che vivono in questa Terra, e pertanto sono particolarmente lieto di ritrovarmi con voi, amici musulmani, fratelli cari”, ha detto ancora il Pontefice.
Infine è giunto al Muro del Pianto, frammento del muro di sostegno della Spianata del Tempio di Salomone. Il Papa ha sostato da solo davanti al Muro, ha poggiato la mano sulle pietre e vi ha deposto un biglietto, raccogliendosi in preghiera. “Sono venuto a pregare e ho chiesto al Signore la grazia della pace”, ha poi scritto il Papa nel libro d’onore, nel quale ha espresso anche la “gioia” di trovarsi insieme ai “fratelli maggiori”. Grande abbraccio con il rabbino argentino Abraham Skorka, suo amico.