La vittoria del Pd alle elezioni europee è vissuta come una grave sconfitta dai movimenti nazionali per i diritti Lgbti. “Oggi ha vinto un Pd che negli ultimi mesi si è spostato ancora di più verso il centro, verso il compromesso con i cattolici, e che in Europa, solo pochi mesi fa, si è isolato dal Pse con alcuni voti contrari alla risoluzione Estrela”, ha dichiarato a caldo Daniela Tomasino, ex presidente di Arcigay Palermo.
La risoluzione Estrela era un testo che avrebbe impegnato gli stati membri dell’Unione europea alla tutela dei diritti riproduttivi e dell’autonomia delle donne su questioni come la contraccezione, l’accesso all’interruzione di gravidanza, la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili e l’educazione sessuale, ma anche nella lotta contro l’omofobia. A votare contro e ad affossare il provvedimento furono cinque parlamentari italiani del Partito democratico: Vittorio Prodi, Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Patrizia Toia e del capogruppo David Sassoli. Tutti dichiaratamente renziani, ecco perché la vittoria di ieri rappresenta ancora di più una sconfitta che spaventa le associazioni Lgbti in merito al rispetto dei loro diritti.
Inoltre, i candidati del Pd sono grandi assenti tra i firmatari della piattaforma “A far l’Europa comincia tu”, lanciata da Ilga Europe e Arcigay per un programma di interventi normativi mirati.
“Sarà compito dei movimento cercare, una volta di più – conclude Tomasino – di far capire che i diritti umani sono e devono essere una base comune e imprescindibile da cui partire. E che persino chi in regioni strategiche come la Sicilia ha ignorato gli appelli di Ilga Europe ed Arcigay sui diritti Lgbti deve rendersi conto che in un’Europa in cui soffia un pericoloso vento di destra un passo indietro sui diritti rendono vana l’esistenza stessa dell’Unione Europea”.