Ad uccidere sei persone ieri a Isla Vista in California è stato Elliot Rodger, 22 anni, che in un video di Youtube annunciava i suoi propositi. Figlio di Peter Rodger, aiuto regista di “The Hunger Games”, davanti la telecamera racconta la sua vita nei minimi particolari.
Quello che evince è il ritratto di un giovane con diversi problemi psichici, solitario, incapace di interagire con le ragazze. Sognava un “mondo senza sesso con punizioni per chi lo fa” e a suo avviso le donne sarebbe stato giusto internarle “nei lager dove farle morire di fame”.
Oltre i video, Elliot ha scritto oltre 140 pagine di un manifesto in cui spiega il suo odio profondo nei confronti dell’altro sesso. Il trauma subito con il divorzio dei genitori quando aveva solo 7 anni, i continui cambi di scuola e di casa, l’assenza di amici, il rapporto difficile con la matrigna, il non sentirsi mai all’altezza parallela alla ricerca di voler apparire “cool”, il razzismo e alcune psicosi che con il passare degli anni si amplificano: tutte cose che hanno alimentato il suo malessere profondo che è esploso nel modo peggiore.
Era solo in cerca di attenzione, Elliot, ma nessuno sembrava degnarlo di uno sguardo. E lui stesso ha detto di disprezzare l’umanità intera. Nel video ammette di essere ancora vergine e di non aver mai baciato una ragazza dopo due anni di college. Esprime la sua rabbia verso le donne che lo hanno rifiutato: “concedono affetto e sesso agli altri uomini ma non a me”, si definisce “Dio e gentiluomo eccezionale”, lamenta la sua profonda “solitudine”. Alla fine promette un “fiume di sangue” nel college e nelle vie di Isla Vista.
E così è stato. Sempre nel testo Elliott spiega la lunga preparazione del piano d’attacco previsto inizialmente per il 26 aprile, l’acquisto di tre pistole – due Sig Sauer e una Glock – insieme a 400 proiettili. Secondo il progetto originale avrebbe voluto eliminare anche la matrigna e il fratellastro, ma le cose sono andate diversamente. Anche se i passaggi iniziali del massacro sono stati rispettati, alla lettera.
Nella nuova ricostruzione dello sceriffo, Rodger ha ucciso tre uomini nell’appartamento dove viveva. Probabilmente si tratta di studenti universitari trafitti con un oggetto appuntito: il killer aveva previsto di farlo come “fase uno” del giorno della vendetta. Quindi a bordo della sua Bmw si è lanciato nel raid per le strade della cittadina californiana adiacente a Santa Barbara. Ha assassinato due ragazze e un giovane a colpi di pistola, poi ha investito una mezza dozzine di persone. Anche questi passaggi sono indicati nel suo piano. Infine lo scontro a fuoco con la polizia e il probabile suicidio.