Un lungo applauso è seguito al silenzio fuori ordinanza suonato in memoria delle vittime della strage di Capaci. Subito prima il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha letto i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
È stata inviata in audio diffusione la parte le ragazze dell’associazione Libera del film Lea Garofalo e Graziella Campagna. Il 23 maggio di 22 anni fa cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Poco meno di due mesi dopo un’autobomba deflagrò a Palermo uccidendo il magistrato Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Sotto l’albero Falcone ci sono migliaia di studenti e cittadini partiti da diverse zone di Palermo e confluito in via Notarbartolo, davanti al ficus magnolia che si trova all’ingresso del palazzo dove il giudice abitava insieme alla moglie Francesca Morvillo. Ad attenderli oltre alle istituzioni e alle forze dell’ordine c’era anche il noto cantante Gianni Morandi che ha cantato l’inno nazionale prima che fosse suonato il silenzio.
La pioggia non ha fermato le migliaia di persone partite dall’Aula bunker, da via D’Amelio e dai due villaggi della legalità in piazza Politeama e piazza Magione di Palermo per ricordare, 22 anni dopo, le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Ci sono scout, studenti provenienti da tutta Italia, attivisti di Libera e i ragazzi dell’area penale che hanno aderito al progetto di inclusione sociale Amuni’.
Lungo le strade attraversate dal corteo campeggiano lenzuoli bianchi appesi ai balconi dai palermitani. “Caro Paolo e caro Giovanni siamo tornati per non dimenticare” si legge nello striscione di apertura, mentre l’inno nazionale ha salutato la partenza del corteo.