Il Comitato Onu contro la tortura ha chiesto al Vaticano una maggiore collaborazione con le autorità civili che perseguono gli abusi nei vari Paesi. Tuttavia ha riconosciuto che la Santa Sede ha attuato “importanti sforzi per la prevenzione degli abusi sessuali contro i minori e le altre persone”. Riconosciute pure “le riforme” per prevenire la pedofilia e “sostenere” le vittime di abusi. In particolare l’Onu chiede anche di garantire alle vittime “risarcimento e piena riabilitazione”.
Dal canto suo la Santa Sede fa sapere che “prenderà” in considerazione i rilievi fatti dall’Onu in merito allo scarso coinvolgimento della polizia nei casi di abusi, sul “trasferimento dei preti” e sul risarcimento da “adeguare”.
Il Comitato Onu contro la tortura ha chiesto inoltre, tra le altre cose, la sospensione immediata dei sacerdoti accusati, pieni poteri d’inchiesta per la nuova Commissione pontificia presieduta dal cardinale Patrick O’Malley, la revisione dei Concordati nazionali, come i patti Lateranensi, nella parte in cui mettono al riparo la gerarchia cattolica dall’obbligo di denuncia dei reati di cui vengono a conoscenza.
Vengono richiesti e oltre gli indennizzi, misure di riabilitazione e cura sia fisica che psicologica per le vittime. E questo deve valere anche per gli Ordini religiosi e non solo quando a commettere l’abuso è stato un sacerdote del clero secolare. Il Vaticano dovrà infine pubblicare sul proprio sito ufficiale le Raccomandazioni del Comitato in più lingue.