“Il nostro compito, il mio compito, quello di chi insegna e di chi coordina, è combattere il grande alleato della mafia che è l’ignoranza”. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, lo ha ribadito, durante il dibattito con gli studenti sulla Nave della Legalità. Il ruolo della scuola come presidio di legalità. “Va combattuta soprattutto – ha detto – la cultura della complicità che può contagiare anche lo Stato”.
“Iniziative come questa, di educazione alla legalità, devono continuare nelle classi, ma anche nella vita e nelle nostre coscienze”, ha continuato Giannini, che quest’anno per la prima volta ha viaggiato sulla Nave della Legalità. “Un’esperienza bellissima, non è come parlare in una classe o a un convegno, stare sulla stessa nave ha un valore simbolico molto forte”.
“Lo Stato ha vinto tante battaglie – ha aggiunto il ministro – ora deve vincere l’ultima, quella più importante, che è quella culturale, perché la mafiosità diffusa non la combatte la magistratura, e purtroppo neanche le istituzioni: la combatte la nostra coscienza. In questo senso le armi più potenti sono l’educazione e la scuola”.