Ultimi scampoli di campagna elettorale per le elezioni europee e i tre antagonisti principali della competizione italiana non hanno risparmiato attacchi e colpi bassi. I tre si sono sfidati a distanza. Il premier ha chiuso la campagna elettorale del Pd nella sua Firenze. Il leader di M5s a piazza San Giovanni a Roma, mentre il leader di Forza Italia a Milano.
Gli argomenti di discussione sono ormai noti ai più e anche nell’ultimo giorno di campagna se le sono date di santa ragione. “Se vincesse – dice l’ex Cavaliere dividendosi tra l’Alfonso Signorini Show su Radio Montecarlo e la Telefonata di Belpietro – non posso immaginare cosa succederà, si tratta di una presenza inquietante, potranno succedere dei disordini inquietanti. Non fa più ridere, fa e deve fare paura, perché i regimi autoritari sono nati nelle stesse condizioni economiche dell’Italia di oggi”.
Ed elenca le ragioni per temerlo: “Grillo ha già annunciato che farà la marcia su Roma – ha concluso – ha chiesto la testa del presidente della Repubblica, e promesso la cacciata dei parlamentari, vuole processare imprenditori, politici e giornalisti. Ha annunciato che vuole distruggere tutto, con un sistema governato da delegati del web”.
Ma il leader del Movimento 5 Stelle, da una piazza Duomo di Milano gremita di fan e attivisti, da un lato sembra infischiarsene e continua ad aggredire i programmi elettorali degli avversari, dall’altro ridimensiona le dichiarazioni di qualche giorno fa sui processi pubblici: “Siamo milioni, è finita per gli altri. Saremo cattivissimi, ma senza violenza”.
“Grillo e Berlusconi hanno fallito entrambi”, dice il premier e segretario nazionale del Partito democratico, Matteo Renzi, entrando a gamba tesa nel dibattito. “Grillo ha mandato in Parlamento dei parlamentari che alla fine si sono rinchiusi sui tetti, a lui ho proposto le riforme e mi ha risposto con una pernacchia. Berlusconi ha fallito anche alla guida del Paese”, conclude Renzi.
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