Il colpo di Stato militare in Thailandia ha portato alla destituzione della premier Yngluck Shinawatra. La donna nella serata di giovedì si è consegnata nelle mani dei generali che in precedenza avevano posto un ultimatum ai membri del governo che sarebbe scaduto questa mattina. In 38 si sono consegnati nelle mani della nuova giunta militare.
I militari hanno sospeso la costituzione e instaurato rapidamente un regime che limita certe libertà individuali. In particolare è stato istituito un coprifuoco che va dalle 22 alle 5 del mattino, sono state proibite le assemblee pubbliche che prevedano la presenza di un numero superiore a 5 persone, a tutte le televisioni e le radio del Paese è stato ordinato di trasmettere unicamente programmi militari.
Condanna da parte della comunità internazionale con gli Stati Uniti in prima fila che hanno definito “non necessario” il golpe messo in atto dai militari.
In Thailandia si tratta del diciannovesimo colpo di Stato militare, arrivato dopo sei mesi di scontri nelle piazze. Bangkok oggi si è risvegliata in una situazione di apparente normalità, in quanto la presenza dell’esercito per le strade appare molto discreta, ma la situazione appare in costante evoluzione.