Mancano pochi giorni alle elezioni presidenziali in Ucraina ma la tensione non scende. Il 25 maggio si andrà alle urne per il nuovo presidente del paese ma intanto continuano gli scontri nell’est: almeno 9 soldati sono morti nella notte nel corso dei tafferugli con i separatisti russi. Nella regione di Lugansk, un’altra area separatista, è stato ucciso un altro soldato mentre due sono rimasti feriti. In più il ministro della Difesa ucraino conferma nuovi “morti e feriti negli scontri delle ultimissime ore.
L’Ucraina ha chiesto la convocazione urgente di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Yatsenyuk ha intenzione di presentare nuove “prove che dimostrano i tentativi della Russia di ostacolare le elezioni presidenziali attraverso una escalation del conflitto”. Del resto l’Onu ha già fornito un bilancio di quanto accade in Ucraina: almeno 127 persone sono morte nelle violenze tra i soldati di Kiev e i separatisti nell’est del Paese.
Sembrerebbe però che i soldati russi in esercitazione al confine ucraino siano salite su treni e treni per rientrare in Russia. Quanto annunciato da Putin dunque sta avendo seguito ed è stato confermato dalla Nato: “Abbiamo notato nelle ultime ore un’attività limitata di truppe russe presso la frontiera ucraina, cosa questa che potrebbe significare l’avvio di un ritiro. Anche se é ancora troppo presto per dirlo, spero che si tratti di un ritiro reale”. Kiev però protesta: “Non si sono ancora ritirati”.