Matteo Renzi carica i suoi dal palco allestito in piazza del Popolo. “Stanno discutendo di elezioni europee solo per capire di chi vincerà. Il problema è risolto perché le elezioni le vinciamo noi – continua il premier – Non lo dico perché dobbiamo fare training autogeno ma perché è la realtà dei fatti”.
Ma il comizio del segretario del Pd è contestato da alcuni cittadini. Con il primo ministro sul palco anche il segretario romano dei democratici Lionello Cosentino, il segretario regionale, Fabio Melilli, e la parlamentare Pd capolista nella circoscrizione del centro Italia, Simona Bonafè. Prima dell’inizio un gruppo di persone ha tentato di srotolare uno striscione. Questo ha generato alcuni momenti di tensione in piazza e sono volati spintoni. “Se qualcuno pensava che avessimo paura – commenta Renzi – anche oggi dimostriamo che la piazza è casa nostra”.
“Non vogliamo dare a tutti il reddito di cittadinanza – spiega il premier – vogliamo dare a tutti il lavoro”, ma il premier cita anche lo storico segretario del Pci, Enrico Berlinguer. ” Giù le mani da nomi che non appartengono a chi non ha neanche la titolarità di pronunciarli. Non si mette nella stessa frase la parola ‘io sono oltre Hitler’ e poi Berlinguer. Sciacquatevi la bocca – grida dal palco il premier – Berlinguer è l’opposto del fanatismo pentastellato”.
“Andiamo a prenderci anche i sindaci nei comuni dove non li avevamo – ha proseguito il premier – perché il Pd è il partito dei sindaci. Poiché siamo persone serie sappiamo che la nostra vittoria non è avere un voto in più degli altri. Domenica sera non andiamo in ferie – conclude – poi dobbiamo governare il Paese».