È giallo a Città del Vaticano. Papa Francesco da quando è diventato Pontefice ha espresso la sua volontà di riformare la Chiesa, di riportarla a un atteggiamento morigerato, senza sprechi né ostentazioni. A farlo infuriare è stato un party vip organizzato sul terrazzo della prefettura degli Affari economici del Vaticano in occasione della canonizzazione di Wojtyla e Roncalli del 27 aprile.
Mentre un milione di fedeli bivaccavano per strada ammassati tra sacchi a pelo, tappetini e bagni chimici, affollando piazza San Pietro stretti l’uno all’altro, Bruno Vespa, il braccio destro di Renzi Marco Carrai, il presidente dello Ior Ernst von Freyberg e altri 150 fortunati, si godevano la celebrazione dall’alto, comodamente seduti con una visuale privilegiata. Le foto sono apparse sul sito di Dagospia che le ha pubblicare sulla rubrica “Cafonal”.
“Chi ha pagato quel buffet?” tuona Papa Francesco. Bergoglio vuole vederci chiaro: sul banco degli imputati è salita Francesca Immacolata Chaouqui, la giovane lobbista nominata un anno fa da Bergoglio membro della Cosea, la Commissione per il riordino degli uffici economico-amministrativi del Vaticano.
Sarebbe stata lei a organizzare il party. Il suo nome sarebbe stato fatto dal presidente della prefettura stessa, il cardinale Giuseppe Versaldi che, respingendo qualsiasi responsabilità, ha svelato la delusione di Bergoglio: “Papa Francesco non è rimasto contento, per usare un eufemismo”.
Ma lei smentisce: “Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito nè parterre nè inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura”, ha dichiarato al settimanale l’Espresso, che pubblica alcune missive. E lo scrive anche su Twitter:
Oggi sono in tutte le edicole. Con le solite bugie. Sorrido e aspetto. Vediamo quando passerà.
— Francesca Chaouqui (@FrancescaChaouq) 21 Maggio 2014
Di certo, a quel party, lei c’era. Solo che dice non aver invitato nessuno ma al contrario di essere stata invitata. Ma allora chi è stato? E chi ha pagato? La cifra ammonterebbe a circa 18 mila euro. Negli inviti recapitati ci sarebbe stato anche uno stemma del Vaticano contraffatto. Un vero e proprio giallo che avrebbe fatto soffrire parecchio Papa Francesco.
Si parla di un contributo parecchio oneroso, fino a 18mila euro. E di inviti con tanto di stemma del Vaticano contraffatto. Un “giallo” che, secondo alcune fonti, avrebbe così deluso Papa Francesco da portarlo alle lacrime.