Uno spot con Angela Merkel come interlocutore, realizzato come se fosse un’intervista doppia. È la video-lettera che Marco Zambuto, sindaco di Agrigento e candidato alle prossime elezioni europee con il Partito democratico, rivolge alla cancelliera tedesca dicendole “Angela, fermati e salvaci”.
Zambuto vuole esprimere il disagio dei siciliani e degli italiani tutti nei confronti della politica di austerità promossa dall’Unione Europea, Germania in primis.
“Stop al rigore, serve un nuovo umanesimo, altrimenti trionferà il populismo e l’Europa soccomberà sotto le macerie dell’antipolitica” spiega preoccupato Zambuto. Il candidato Pd fa riferimento alla Carta di Roma, ai padri fondatori dell’Europa, allo spirito originario di un progetto in parte tradito. Si rivolge alla Merkel ricordandole della Gemania divisa, dei totalitarismi, della democrazia soffocata.
In chiusura anche un pizzico di campanilismo. Alla Merkel, che sceglie puntualmente l’Italia e l’isola di Ischia per le proprie vacanze, Zambuto rilancia con la proposta di visitare un’altra isola, la sua Sicilia.
Ecco il testo integrale della video lettera pubblicata oggi sul canale youtube del sindaco Zambuto.
“Cara Angela, sono Marco Zambuto sindaco di una gloriosa e millenaria città come Agrigento, ed anche candidato ad un’importante istituzione come il parlamento europeo.
Mi rivolgo a Lei da amministratore impegnato sul territorio vicino alla gente e ai cittadini consapevole di come Le stia a cuore il futuro dell’Europa e di tutti noi.Europa non intesa come mero soggetto burocratico regolatore di norme economiche ma fulcro di emancipazione sociale, culturale e civile.
Girando da sempre per l’Italia tutta e nella mia Sicilia, noto un costante e pericoloso scollamento fra i cittadini e il progetto dell’ Europa. L’incertezza della gente non è dovuta solo da motivazioni economiche. Si percepisce invece una distanza emotiva verso il progetto di un’Europa unita così come la intesero i padri fondatori.
Lo spirito della Carta di Roma sembra essere stato tradito: più che una madre, l’Europa è diventata una matrigna, specializzata in leggi e burocrazie che la gente percepisce come vessatorie e a volte inique. La politica dell’austerità non paga. Sia io che lei lo sappiamo, ma entrambi sappiamo anche che senza Europa non c’è futuro per nessuno per l’Italia come per la Germania.
Ora cara Angela siamo ad un bivio: o il progetto dell’Europa affianca al rigore dell’austerità quello spirito di umanesimo che le era proprio alle origini, oppure l’Europa finirà per soccombere all’onda lunga di una reazione emotiva ad un principio di austerità miope e rigido, che sappiamo perfettamente non essere nelle sue corde e nei suoi intenti.
Dal sud dell’Europa, dalla mia terra, dalla Sicilia, si leva forte un urlo che chiede democrazia, civiltà, giustizia in Europa. Io cerco di farmi interprete nel mio piccolo di questo disagio.
Mi appello a Lei e a tutte le istituzioni europee perché l’Europa cambi verso e lo faccia subito.
A Lei cara Angela, che guida un paese provato in passato dall’esperienza terribile della dittatura, a Lei che venendo dall’ex DDR meglio di qualsiasi altro sa quanto inestimabile valore abbia un sistema democratico condiviso dai politici con convinzione e partecipazione, mi rivolgo con uno sguardo di speranza perché è proprio la Germania che adesso deve per prima invertire la rotta in Europa.
Le rivolgo questo appello a nome degli agrigentini, dei siciliani, degli italiani. A Lei che ama il nostro paese, che sceglie puntualmente l’Italia per le sue vacanze, chiedo di non rimanere indifferente perché in Italia il populismo anti europeo di alcune forze politiche cresce a livelli esasperanti e noi dobbiamo fermarlo.
Cara Angela sperando in un’Europa diversa sono certo che non rimarrà indifferente al nostro appello e se le farà piacere torni presto in Italia, magari cambiando isola dalla splendida Ischia alla meravigliosa Sicilia che la accoglierà a braccia aperte”.