Ken Loach riscuote gli applausi del pubblico a Cannes dopo la proiezione di “Jimmy’s Hall”, la pellicola che racconta la storia di Jimmy Gralton, l’attivista politico irlandese che negli anni ’20 aprì un salone da ballo per sfidare le restrizioni delle chiesa cattolica.
“Abbiamo bisogno di eroi come Jimmy Gralton – ha detto Loach durate la conferenza stampa – figure carismatiche che si oppongono alle lobby economiche e culturali, ai poteri forti, con coraggio e integrità, essendo persone modeste. Penso a Julian Assange, a Edward Snowden, a Malala Yousafzai in Pakistan. Jimmy’s Hall è un tributo ad una persona ufficialmente dimenticata, ma che per intere generazioni è stata una leggenda”.
“In quanti posti del mondo ci sono organizzazioni religiose che si alleano con il potere politico? Troppo spesso la libertà di espressione viene soppressa” ha infine sottolineato il regista mettendo in luce il messaggio che vuole lanciare il film.
Per scrivere la sceneggiatura, Loach e Paul Laverty si sono recati nei luoghi reali della contea di Leitrim, in Irlanda, per avere la posisbilità di parlare con i nipoti di Gralton, l’unico irlandese bandito dal proprio paese senza alcun processo, la cui “storia di speranza ci dice che dobbiamo sperare ancora nella libertà, nella democrazia, nell’uguaglianza sociale”.
Il film, che uscirà nelle sale tra qualche mese, verrà distribuito da Bim e include nel cast Barry Ward e Simone Kirby, rispettivamente nella figura del protagonista e della coprotagonista.
Loach, 77 anni, conclude la conferenza stampa regalando una speranza ai fan: “Ci vuole un certo livello di resistenza fisica per fare un film e quando arrivi ben oltre i 70 anni diventa difficile, non so. Lasciamo arrivare l’autunno e poi vedremo”.