I tassisti di Milano sono in agitazione e hanno proclamato per questi giorni di mettere in atto uno sciopero bianco. Turno libero e orari delle licenze comunali non rispettati. Si cerca in questo modo di sollecitare una risposta da parte del Comune o del Governo.
La protesta dei tassisti milanesi nasce in seguito alla creazione di Uber, un’applicazione per smartphone che permette di contattare direttamente l’autonoleggio con un autista privato. Questa applicazione, considerata fuorilegge in quanto servizio privato, ha mandato su tutte le furie gli operatori e i loro rappresentanti.
Contestazioni, anche molto forti, come quella che ha visto la manager di Uber oggetto di un fitto lancio di uova. Adesso la decisione di applicare lo sciopero selvaggio. Una situazione che potrebbe gettare la città nel caos qualora i tassisti decidessero di scendere in strada contemporaneamente. Potrebbe voler dire 5 mila auto in circolazione tutte insieme.
Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi è consapevole della gravità della situazione e ha fissato un incontro con i tassisti per la giornata di mercoledì. All’interno della categoria, però, cominciano a serpeggiare le prime divisioni. C’è chi vorrebbe garantire un minimo di servizio e chi vorrebbe trovare una soluzione diplomatica, senza arrecare troppo disturbo alla cittadinanza. Il dato di fatto è che Milano, oggi, si è svegliata con un servizio di trasporto in meno che rischia di paralizzare la città.