Padre, madre e figlia massacrati nel Vercellese | Il nipote delle vittime confessa gli omicidi

di Redazione

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Padre, madre e figlia massacrati nel Vercellese | Il nipote delle vittime confessa gli omicidi

| venerdì 16 Maggio 2014 - 13:33

Un’intera famiglia massacrata a Santhià, in provincia di Vercelli. Patrizia Manavella, 56 anni, e gli anziani genitori, Tullio Manavella, 85 anni, e Giuseppina Bono, anche lei ottantenne, sono stati trovati questa mattina uccisi con arma da taglio all’interno della propria casa, una villetta bifamiliare in via Marconi 14.

A ucciderli è stato il nipote, Lorenzo Manavella (GUARDA LE FOTO), 25 anni,rintracciato dalle forze dell’ordine a Venezia, nella zona della stazione ferroviaria, tra piazzale Roma e la ferrovia. Il giovane aveva i vestiti sporchi di sangue e per questo motivo è stato fermato per essere controllato. Il ragazzo, in stato confusionale, ha poi confessato di essere stato l’autore della strage. restano ancora da chiarire le motivazioni che hanno spinto il giovane a compiere questi delitti efferati.

A trovare i corpi è stata la badante, entrando in casa. La donna ha trovato prima il cadavere di Patrizia Manavella, residente a Vercelli, dove lavorava in banca, che si trovava a casa dei genitori perché il fratello Gianluca, che occupa la villetta a fianco a quella dove si è consumata la tragedia, è partito. Il corpo della donna si trovava sul letto con evidenti ferite alla testa, inferte con un colpo contundente o un punteruolo.

I cadaveri dei due genitori, invece, sono stati ritrovati in un’altra parte della casa: in una camera al pianoterra chiusa dall’esterno. Tullio, il padre, per anni era stato direttore della locale filiale delle Poste e, fino al 2000, consigliere comunale del paese di Santhià. La madre era inferma, ed era costretta sulla sedia a rotelle.

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Nella foto Lorenzo Manavella insieme ai nonni durante un viaggio qualche anno fa (fonte: Facebook)

È stato proprio Gianluca Manavella il primo ad aver sospettato che fosse successo qualcosa. L’uomo dalla Sardegna ha chiamato in mattinata a casa della madre, ma non ha avuto risposta. Nemmeno la sorella Patrizia era raggiungibile al cellulare. Allarmato l’uomo ha chiesto a un amico di andare a controllare

L’amico, presidente della locale società di pallavolo in cui gioca Lorenzo Manavella e di cui è allenatore il padre, la Stamperia Alicese, giunto in via Marconi 14, ha citofonato, senza ottenere risposta. In quel momento è arrivata la badante della signora Bono, con le chiavi di casa. La donna ha provato ad aprire, ma le chiavi non funzionavano. Allora son stati chiamati i vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta.

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Nella foto Lorenzo Manavella insieme ai nonni (fonte: Facebook)

Lorenzo era ospite a casa dei nonni, con i quali si dice avesse un ottimo rapporto, e abitava in una parte della villetta. Anche i vicini dicono che erano “una famiglia tranquilla”. Ieri sera il giovane è stato visto mentre usciva dalla villetta ma adesso di lui non si hanno più notizie. Lorenzo, giocatore di punta della Stamperia Alicese, è stato cercato anche nella palestra Silvio Pellico di Santhià di cui possiede le chiavi, ma finora non è stato rintracciato.

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Il sindaco di Santhià Angelo Cappuccio ha espresso il dolore di  “una città è sconvolta e disorientata. Noi siamo un paese tranquillo, dove vivono novemila persone abituate a vedere cose di questo genere in televisione. Tutti qui conoscevamo le persone che sono state uccise”.

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