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Donna incinta di otto mesi condannata a morte | Le motivazioni: è cristiana ed adultera

In Sudan un tribunale ha condannato una donna cristiana , incinta di otto mesi, a morte con l’accusa di apostasia (l’abbandono della propria fede religosa, ndr). La donna è stata educata secondo la religione della madre, cristiana ortodossa, perché il padre mussulmano è scomparso quando aveva pochi anni.

Lei, Mariam Yehya Ibrahim, ha 27 anni ed è incinta da otto mesi. Si trova in carcere insieme ad un altro figlio di appena venti mesi. Una denuncia, fatta da una parente, ha fatto scattare l’arresto dopo che ha rivelato il suo matrimonio con un cristiano.

A condannare Miriam il tribunale di Khartoum, che l’ha accusata anche di adulterio perché il matrimonio contratto con un cristiano non è considerato valido dalla legge coranica. Per questo motivo è gia stata punita con cento frustate.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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  • La libertà religiosa va rispettata e la madre aveva il sacrosanto diritto di educarla secondo la sua religione la persona che la frustata va punita con l'ergastolo

  • Non può essere che nel 2014 accadAno BARBARIE simili, OMICIDI LEGALIZZATI!!! Solo perchè una donna (che aspetta un bimbo!!!) non è della stessa religione?? Dove stanno le associazioni umanitarie?? FACCIAMO QUALCOSA PER SALVARLA, CACCHIO!!!!!!!!!!!!!

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Tags: donna condannata a morte sudadonna mussulmana condannata a morteMariam Yehya Ibrahimsuda frustata e condannata a morte