Dl Lavoro e voto per l’arresto di Genovese, giornata piena oggi alla Camera dei deputati. Due temi che si catapultano brutalmente nella campagna elettorale per le Europee del prossimo 25 maggio. Protagonisti di una battaglia esplicita Movimento 5 Stelle e Sinistra ecologia e Libertà, più velato – per non dire oscuro – il disegno del Pd, la cui credibilità è in bilico proprio sul comportamento che terrà in merito alla decisione di votare per l’arresto dell’esponente del Partito democratico messinese prima o dopo le elezioni.
I deputati grillini, ieri, hanno ritirato gran parte dei propri ordini del giorno (mantenendone soltanto otto) per cercare di accelerare l’iter per l’approvazione del Dl Lavoro del Ministro Giuliano Poletti e arrivare al voto su Genovese, mentre i deputati di Sel hanno insistito per discutere e votare i loro, come forma di ostruzionismo per la conversione di un decreto legge che – a loro dire – aumenterebbe il precariato nel mercato del lavoro. Soltanto una scusa, per i grillini, una scusa per fare da spalla al Pd nel tentativo di mantenere Genovese in carica (e non perdere dunque il suo bacino di voti in Sicilia) fino alle Europee.
Il tira e molla estenuante si è concluso verso l’ora di cena, quando la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha messo ai voti la richiesta, presentata dal Movimento 5 Stelle, di andare avanti con una seduta-fiume che avrebbe portato al voto finale dopo mezzanotte. Ma la richiesta è stata bocciata e il dibattito riprenderà stamattina con l’obiettivo di chiudere a ora di pranzo.
L’approvazione della legge appare scontata, in quanto a Montecitorio la maggioranza è larga e la fiducia sul provvedimento è già stata votata sul testo identico a quello approvato soltanto pochi giorni fa dall’Aula di Palazzo Madama.