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I colossi della Rete per la net neutrality | “Il Web resti una piattaforma democratica”

La rete deve restare una piattaforma democratica, aperta e tollerante. Questo chiedono con forza gli attivisti del neo movimento Occupy Fcc. Le porteste, sempre più pressanti, sono cominciate qualche mese fa a seguito delle decisioni della Federal Communicate Commission (Fcc) volte, secondo quanto sostengono i manifestanti, a limitare la neutralità della rete (net neutrality.

In sostanza le nuove regole della FCC permetterebbero agli operatori di chiedere una tassa ai fornitori per i loro Web service, che peserebbe sulle spalle dei consumatori. Stando così le cose i provider di servizi di Internet (ISP) sarebbero costretti a lanciare sul mercato offerte a pagamento per l’utilizzo della banda larga. Il possibile rischio, secondo i detrattori, è che venga posto così un freno non solo alla libera espressione ma anche allo sviluppo delle start up.

Il gruppo di utenti-attivisti da mercoledì scorso è riunito in un sit-in. “Armati” di tenda, si sono piazzati davanti alla sede centrale del Federal Communications Commission a Washington DC. Una protesta del tutto analoga, anche se di portata inferiore, al fenomeno che ha coinvolto Wall Street nel 2011.

E 150 società leader del settore tra cui Google, eBay, Facebook. Twitter, Netfix, Yahoo e Amazon hanno esposto in una lettera i benefici di mantenere internet aperto a tutti gli utenti. “Negli ultimi 20 anni – scrive il gruppo – gli innovatori americani hanno creato innumerevoli applicazioni basate su Internet, offerto contenuti e servizi che vengono utilizzati in tutto il mondo. Queste innovazioni hanno creato un enorme valore per gli utenti, alimentato la crescita economica, e reso le nostre aziende leader a livello mondiale. L’innovazione che abbiamo visto fino ad oggi è accaduta in un mondo senza discriminazioni, a svantaggio di aziende più piccole per esempio. Un open Internet, inoltre, significa anche libertà di parola e opportunità per miliardi di utenti……. Internet rappresenta un motore di imprenditorialità e crescita economica. Tale commissione, quindi, dovrebbe adottare misure che permettano al Web di rimanare una risorsa aperta per le comunicazioni e per il commercio”.

 

Stefania Brusca

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Stefania Brusca
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