Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Palermo per la campagna elettorale in vista delle elezioni europee del 25 maggio, ha lanciato una sfida. “Per una serie di fortunate coincidenze – ha detto il premier – ci ritroveremo a governare in Europa per il semestre italiano nel momento in cui si dà il via a un nuovo inizio della politica europea”.
“Abbiamo intenzione – ha annunciato Renzi – di riunire il Consiglio dei ministri ogni tre mesi per fare il punto sulla situazione dei fondi europei perché fino a oggi abbiamo sperperato troppe opportunità, e soltanto per causa nostra”. Parlando con i sindaci siciliani alla Prefettura di Palermo – in un incontro a cui hanno partecipato anche il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, il governatore Rosario Crocetta e i rappresentanti sindacali – Renzi ha anche detto che “il Sud deve essere messo nelle condizioni di agire, di spendere i propri fondi”.
Il capo del Governo riconosce che “in Italia c’è una grave emergenza lavoro, è innegabile, con una percentuale di disoccupazione giovanile che è un autentico scandalo, soprattutto nel Meridione del Paese” e la risposta del governo sarà la “predisposizione di un’imponete politica industriale”. “Perchè noi crediamo nel rinascimento industriale italiano”, ha aggiunto Renzi, annunciando la firma, domani, di un accordo per il salvataggio di Electrolux.
Per l’Italia, secondo il premier, ci sarebbero almeno 180 miliardi di euro di fondi europei da spendere “seguendo un percorso il più aperto e radicato possibile”. “A chi dice che non ci sono soldi in Italia – attacca Renzi – noi rispondiamo che i soldi non soltanto ci sono, ma sono pronti per essere spesi non soltanto per creare occupazione, ma anche speranza”.
“Noi diamo all’Europa più di quello riceviamo – ha detto Renzi (dato che era già stato riferito da Grillo a Palermo, n.d.r.) – e questo, paradossalmente, influisce anche sul nostro debito pubblico. Il problema peró non è l’Europa, l’austerity e altre questioni di questo genere. Il problema reale è l’Italia. Siamo noi che dobbiamo impegnarci per programmare con efficacia ed efficienza la spesa pubblica. Per fare un esempio: la Salerno-Reggio Calabria all’Italia costerà più della costruzione della sonda Curiosity”.
Il premier è tornato anche a parlare di edilizia scolastica. “In programma ci sono oltre diecimila interventi nelle scuole – ha detto. – Abbiamo chiesto a tutti i sindaci di indicarci, per cominciare, almeno una scuola dove gli interventi sono più urgenti”.
Chiude con un pensiero “strettamente politico” Renzi e lancia un’ennesima sfida alle regioni meridionali: “C’è chi pensa che per l’Italia non ci sia più speranza, e c’è chi pensa invece che la congiuntura attuale – presidenza italiana dell’Ue, rinnovo degli organi europei, fondo garanzia giovani, 180 miliardi di euro da spendere – sia l’ultima occasione possibile per far ripartire l’Italia. L’Italia tutta, compreso il Mezzogiorno, compresa la Sicilia. Ma così come se il governo fallisce è colpa del governo – conclude il premier – se il Sud fallisce è colpa del Sud. A vigilare ci sarà l’opinione pubblica”.