Tanti fischi hanno accolto il premier Matteo Renzi a Palermo all’inizio del suo comizio a piazza Politeama. Cori di insulti, di protesta si mischiavano agli applausi dei sostenitori del Partito democratico, venuti per sostenere la campagna elettorale per le Europee dei candidati democratici. Ma il presidente del consiglio è andato dritto per sua strada e ha incitato la piazza: “Abbiamo ancora in futuro. Lo Stato esiste”, ha detto Renzi.
“Mi avevano avvertito che in piazza ci sarebbe stato qualcuno che mi avrebbe contestato, che non mi voleva fare parlare – ha contrattaccato il premier – ma la piazza è mia, io vado avanti. Tutti i giorni cercherò l’incontro con voi, uno per uno, casa per casa, per dimostrarvi che noi siamo quelli che l’Italia la cambieranno”.
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Renzi, dopo l’incontro con i sindaci siciliani alla prefettura di Palermo, è tornato a parlare del bonus di 80 euro per “centinaia di migliaia di lavoratori italiani” e si è difeso dalle accuse di “voto di scambio”: “Dicono che stiamo dando una mancia elettorale, ma non è così, non è così. Noi stiamo restituendo agli italiani parte di quello che hanno dato allo Stato. E da dove li prendiamo i soldi? Li prendiamo dai tagli alla spesa pubblica, dalla cancellazione delle Province, dal tetto che abbiamo messo ai dirigenti pubblici”. Un’affermazione che ha finalmente acceso la piazza che si è lanciata in un lungo applauso.
“Ogni tre mesi io sarò a Napoli e a Palermo per verificare come vengono spesi i soldi che arrivano alle Regioni e ai Comuni dallo Stato e dall’Unione europea. Perché quelli sono i soldi dei cittadini e servono per creare occupazione, per creare lavoro”, ha promesso il segretario del Partito democratico e presidente del Consiglio dei Ministri, che da luglio guiderà il semestre italiano alla presidenza dell’Unione europea.
Al termine del suo comizio (GUARDA IL VIDEO), Renzi è sceso dal palco per ricevere l’abbraccio dei suoi fedelissimi e dei sostenitori del Partito democratico e per stringere la mano e rivolgere una parola anche a coloro i quali lo avevano contestato. In piazza tanta gente, ma non i numeri delle grandi occasioni (sicuramente meno di quelli che la settimana scorsa si erano riuniti per accogliere il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo).
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