I deputati cinquestelle chiedono in aula il rinvio della discussione in corso per anticipare il voto sulla richiesta di arresto di Francantonio Genovese. L’aula, dopo la dichiarazione di voto dei relatori di maggioranza e minoranza, boccia la richiesta con 122 voti di scarto. L’esame del provvedimento della giunta per le autorizzazioni a procedere sul caso del deputato Pd viene quindi rinviato a dopo il voto finale sul dl lavoro.
Il rischio è che sulla richiesta di arresto di Francantonio Genovese, il deputato del Pd di Messina coinvolto nell’inchiesta sui corsi d’0ro della formazione professionale, si consumi una battaglietta da campagna elettorale.
Lo paventano nelle ore che separano la discussione in aula della relazione della giunta per le autorizzazioni a procedere, alcuni deputati del Pd. Convinti o preoccupati che con il voto segreto previsto per dare il via libera all’arresto avanzato dal gip del Tribunale di Messina, i deputati grillini possano tirarsi indietro per incolpare poi i colleghi del Pd di aver fatto quadrato in aula a protezione del collega.
Una strategia, insomma, quella attuata dal Partito democratico nei lavori della giunta per le autorizzazioni della Camera quando il Dem Franco Vazio ha sovvertito l’esito della relazione finale dell’esponente Ncd, Antonio Leone contro l’arresto di Genovese. Una preoccupazione, o meglio un’accusa, che dall’altro lato della barricata, ovvero fra gli scranni dei pentastellati, sono proprio i deputati M5S a rilanciare contro i Dem ‘colpevoli’ a loro dire di far passare la linea del voltafaccia dei grillini per coprire le proprie azioni nel segreto del voto.
“Il Pd è nudo. Stanno provando a rinviare ulteriormente la votazione sulla richiesta di arresto del deputato Genovese. Mentre il Pd fa auto-ostruzionismo per tirarla per le lunghe sul dl lavoro – sostengono in una nota i deputati del M5S di Montecitorio che sul sito di Beppe Grillo hanno lanciato l’hashtag #FuoriGenovese – già si parla di una capigruppo nella quale tenteranno di inserire due decreti, ospedali giudiziari ed Expo, prima della votazione su Genovese per farla slittare a dopo le elezioni”.
“Siamo al culmine. Nonostante, per regolamento, sull’arresto di Genovese si deve votare entro il 18 maggio, vogliono far sopravanzare il decreto Expo, in cui tra le altre cose sono pure inserite deroghe al codice degli appalti, che scade il 27 maggio, oltre a quello sugli ospedali giudiziari che scade il 30 maggio. La prossima settimana non vogliono lavorare facendo così slittare il voto a dopo le elezioni – proseguono i parlamentari M5S -. Ci piacerebbe sapere cosa dirà il Pd ai cittadini, come giustificherà queste manovre di palazzo, di fronte al gravissimo caso Genovese, in un momento il cui il Paese e ripiombato negli scandali politici. Forse il Pd al suo interno non è per nulla compatto sulla scelta di votare sì all’arresto di Genovese? Forse per questo ha fatto filtrare la notizia che il M5S voterebbe contro per poi far addebitare le responsabilità ai democratici? Allora diciamo: si voti, si voti subito e che la votazione sia palese”.
Intanto i lavori d’aula sono sospesi sull’esame del dl Lavoro del governo. Il M5S ha annunciato il sostanziale ritiro dei propri ordini del giorno (confermandone otto) per accelerare lo svolgimento dei lavori in vista del voto dell’autorizzazione all’arresto di Genovese (Pd). Anche il Pd ha annunciato l’impegno a ‘snellire’ le procedure di voto sugli ordini del giorno al decreto legge, dichiarando di accettare tutti i relativi pareri che verranno espressi dal Governo. Sel conferma invece la propria dura opposizione ai contenuti del provvedimento anche, ha affermato il capogruppo Gennaro Migliore, attraverso l’ostruzionismo.