L’inflazione italiana si conferma ai minimi, nonostante una modesta ripresa rispetto ai risultati di marzo. Complici, probabilmente, gli acquisti per le festività pasquali che hanno permesso di rivitalizzare la domanda interna e fare crescere gli acquisti dei consumatori.
Ma la crescita dei prezzi resta comunque tra le più basse degli ultimi anni, piuttosto in linea con il resto dei paesi dell’Eurozona, dove l’inflazione rimane ancora condizionata dagli effetti di valutazione della moneta unica. Oggi l’Istat pubblica quindi i dati ufficiali sull’inflazione e confermano la stima preliminare di una crescita uguale allo 0,2 per cento rispetto al mese di marzo, mentre rispetto allo stesso periodo del 2013 è confermata la previsione di crescita dello 0,6 per cento.
L’aumento dell’inflazione su base annua, principalmente, è imputabile all’accelerazione dell’aumento dei prezzi per i servizi di trasporto. Al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, l’inflazione di fondo sale all’1 per cento, mentre al netto dei soli beni energetici arriva allo 0,9 per cento. Mentre invece, la crescita mensile, è da imputare all’aumento di determinati fattori stagionali, dei trasporti e delle attività ricreativo-culturali. Mentre invece l’inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,3 per cento. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, rimane stabile rispetto al mese precedente dello 0,5 per cento.