È arrivata al molo 11 del Porto di Catania, la nave Grecale: a bordo le 17 salme dei migranti morti al largo delle coste libiche. Con loro anche i 206 sopravvissuti alla tragedia del mare. tra i morti ci sono anche due bambine in tenerissima età, una di sei mesi e un’altra di un anno. Individuati i due scafisti, secondo quanto riferito dal comandante della fregata Grecale, Stefano Frumento.
Le operazioni di sbarco sono subito iniziate. A bordo, sono saliti medici e volontari della Croce Rossa per accertarsi sullo stato di salute dei migranti superstiti, che secondo il capitano, sono apparse subito buone già poche ore dopo il salvataggio avvenuto a 40 miglia dalla Libia, in acque internazionali.
Al molo 11 presenti i servizi di assistenza sanitaria, la Croce Rossa, la Protezione civile, le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato. Anche le associazioni che solidarizzano con i migranti e auspicano un ‘diritto d’asilo europeo’.
Mentre la nave era ancora al largo di Catania, è stata raggiunta da agenti della Squadra mobile e della Polizia Scientifica che hanno compiuto indagini e rilievi. Le ipotesi di reato su cui stanno indagando sono concorso in omicidio colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini sono coordinate da Monia Di Marco, sostituto procuratore del Tribunale di Catania.
Sono 17 i corpi senza vita che la nave ha portato a Catania, raccolti dopo il rovesciamento del gommone: 2 donne, 3 uomini e due bambine, una di sei mesi e l’altra di un anno. Da quanto e” emerso, il barcone con i clandestini si sarebbe rovesciato in maniera repentina. Nello specchio d’acqua dove è’ avvenuta la tragedia sono intervenuti, subito, perché poco distanti, due mercantili, uno francese è l’altro di Managua. I soccorritori hanno subito raccolto in mare i naufraghi e tra questi coloro che non hanno retto il mare. Due sole le persone che sono state medicate sulla fregata Grecale: una donna in stato di gravidanza e una bambina di due anni che aveva bevuto tanto.
I 206 migranti sopravvissuti, sbarcati dalla fregata Grecale, sono stati trasferiti al Pala Arcidiacono, struttura comunale che di trova nel quartiere periferico di San Giovanni Galermo.
L’operazione ‘Mare Nostrum’, però, non è in discussione. Così ha assicurato Domenico Manzione, sottosegretario agli Interni, proprio dalla banchina del porto dove è arrivata la fregata Grecale. “Il canale di Sicilia – ha spiegato – non può essere il cimitero di mamme e bambini e persone che scappano dalla guerra. Continuerà con ‘frontex’ che non può stare dietro ma deve partecipare”.
Sul molo anche il siriano Hallak Khalid alla ricerca di un immigrato, il cui telefono squilla senza dare risposta.