Amedeo Matacena, ex parlamentare di Forza Italia latitante a Dubai, adesso è il maître di un albergo. “Lavoro”, ha detto in un’intervista andata in onda su La 7 nel programma Piazza Pulita “A differenza di quello che potete pensare, ho sempre lavorato”. Una bella vita tranquilla Dubai dunque, lontano dalla condanna definitiva a 5 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
L’ex ministro Scajola è indagato per averne favorito la fuga all’estero, in un paese in cui l’estradizione non è prevista. Ma Matacena difende se stesso e Scajola: “Hanno iniziato a indagarmi nel 1998 e non hanno più smesso, ma la legge può essere interpretata per gli amici e applicata per i nemici”, poi aggiunge: “Basta fare il conto di quanti parlamentari del centrodestra sono stati colpiti dalla magistratura rispetto a quelli del centrosinistra per capire la sperequazione a favore del centrodestra”.
Un destino simile e diverso rispetto a quello di Marcello Dell’Utri, che Matacena afferma di avere conosciuto “mentre eravamo tutti e due alla Camera” ma di “non sentirlo da anni”, inoltre l’ex parlamentare è sicuro di “non conoscere Vincenzo Speziali”, che però è uno degli indagati. Comunque Matacena non avrebbe avuto “intenzione di andare in Libano”.
“Mi dispiace molto per mia moglie e Scajola, di cui ho grande stima: spero che risolveranno in modo veloce le cose”. E proprio Chiara Rizzo, coniuge di Matacena, è stata fermata all’aeroporto di Nizza subito dopo essere atterrata da Dubai. La versione del marito è diversa: “Non è stata arrestata, è andata spontaneamente: lei voleva chiarire ed è andata davanti i giudici”.