Un archivio immenso, conservato in modo “maniacale”, secondo gli investigatori: le carte segrete di Claudio Scajola sono stata sequestrate tra i suoi studi di Roma, di Imperia e nella lussuosa villa ligure di Diano Calderina. Trovate carte importanti anche nella cantina della segretaria di Amedeo Matacena, Maria Grazia Fiordelisi.
Oltre agli archivi nel mirino degli investigatori ci sono molti movimenti di soldi: come spiega il Corriere della Sera, il materiale è fondamentale nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex ministro Scajola e di chi ha protetto la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia, Matacena.
Adesso si sta tentando di ricostruire tramite le carte che riguardano politici, imprenditori e altri personaggi, i flussi finanziari che avrebbero permesso a Scajola di mettere in atto un “programma criminoso”, come è stato definito dai giudici. Nella richiesta di arresto sono infatti fondamentali i “riscontri economico-finanziari” che secondo i pm motivano l’ipotesi accusatoria.
Tra questi movimenti bancari ci sarebbero i plurimi trasferimenti di denaro sui conti di Chiara Rizzo, moglie di Matacena. Cifre che sfiorano il milione di euro: la richiesta di cattura di Scajola è stata motivata con “la gravità politica del comportamento penalmente rilevante”. E questo comportamento è in relazione con “il concorso esterno in associazione di tipo mafioso posto in essere da Matacena”.