Il premier Matteo Renzi avrebbe chiesto a Raffaele Cantone, magistrato, presidente dell’autorità anticorruzione, di seguire i lavori di Expo 2015. “Milano ce la farà, noi non molliamo – dice il premier -, l’Expo è un’occasione troppo grossa per buttarla via”.
Da domani il primo ministro sarà a Milano, sui luoghi dell’Expo, per rendersi conto personalmente dello stato di avanzamento dei lavori. Ma secondo il premier la priorità, in questa fase, è la creazione di una “nuova task force. Stavolta non di tecnici. Penso invece a un sostegno legale e giuridico all’Esposizione che difenda la trasparenza di tutti i prossimi passaggi”.
“Assolutamente sì”. Così il premier Matteo Renzi, uscendo da palazzo Chigi, risponde ai giornalisti che gli chiedono se ha ancora fiducia nel Commissario dell’Expo Giuseppe Sala. “L’Expo è una grandissima opportunità – prosegue – e io preferisco perdere qualche punto nei sondaggi piuttosto che fermare questa occasione di investimenti per l’Italia. Si fermano i delinquenti ma non i lavori”.
Secondo quanto emerge dalle carte delle indagini, quello che viene fuori è un presunto scambio di tangenti e operazioni per pilotare appalti nella sanità lombarda e nei lavori di Expo 2015. Grazie alle indagini sono finiti in carcere l’ex parlamentare Dc, Gianstefano Frigerio, l’ec funzionario del Partito comunista, Primo Greganti, l’ex senatore di Forza Italia, Luigi Grillo, l’ec segretario dell’Udc ligure, Sergio Cattozzo, l’imprenditore Enrico Maltauro e il manager Angelo Paris.
Le procure di Brindisi e Trani chiederanno ai pm di Milano l’invio degli atti dell’inchiesta Expo in cui si parla rispettivamente dei presunti appalti truccati per la Asl di Brindisi e dell’appalto ‘pilotato’ per la costruzione del porto di Molfetta. Sulla vicenda della Asl i pm di Brindisi hanno già svolto indagini, culminate con 22 arresti. Sull’appalto per la costruzione del porto di Molfetta la magistratura tranese, nei mesi scorsi, ha sequestrato l’area portuale e arrestato due persone.
La realizzazione dell’Expo 2015 costerà alle casse pubbliche 1 miliardo e 350 milioni di euro. “Ma quello che si mette è bilanciato dalle aziende partner (che metteranno 400 milioni di euro) e dai Paesi che parteciperanno (circa un miliardo di euro)”, ha detto il commissario all’Expo, Giuseppe Sala, in audizione alla commissione Antimafia.