Al via il progetto Pharmavegana, che prevede l’apertura in autunno di trenta farmacie in Italia (inizialmente concentrate al Nord) dedicate a vegani e vegetariani: l’iniziativa prevede la formazione dei farmacisti in modo da metterli in grado di consigliare i prodotti giusti a coloro che hanno deciso di evitare carne e pesce e, nel caso dei vegani, anche uova, latte e derivati.
Come spiega Pierfrancesco Verlato, il responsabile del progetto, “sul prontuario non c’è nulla che specifichi se siano adatti a vegetariani o vegani. Per esempio, il propoli non è adatto ai vegani perché derivato dal lavoro delle api. Molti antibiotici prevedono il lattosio come eccipiente”.
“I numeri confermano che gli italiani sono sempre più sensibili ai nuovi stili di vita – ha detto David Giarrizzo, amministratore del Gruppo Sitar, il principale sponsor di Pharmavegana – In questa evoluzione che richiede serietà e competenza nelle scelte, il farmacista sarà un punto di riferiment insostituibile”: soltanto nel 2013 infatti, secondo il rapporto Eurispes 2014, i vegatariani nel Belpaese sono passati da 3,7 milioni a 4,2 milioni, mentre i vegani si attestano sui 450 mila.
Il 60% dei vegani e dei vegetariani assume integratori per arricchire la propria dieta e, come sostiene Verlato, chi ne fa uso “in genere sta bene, ma spesso i ritmi della vita quotidiana non ci consentono un rapido panino al bar una pizza. Per questo è importante essere guidati dai consigli di un esperto per integrare l’alimentazione”.