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Dl Lavoro, Renzi chiede di nuovo la fiducia| La decisione fa discutere le opposizioni

Il governo Renzi blinda il Dl Lavoro firmato dal ministro Poletti e pone la questione di fiducia sul decreto legge. Lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.

Si tratta della terza fiducia, alla terza lettura, su questo provvedimento e della sesta volta in generale dal momento dell’insediamento dell’esecutivo guidato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che si presenta, nei metodi, sempre più simile al governo guidato del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Il voto sulla fiducia e il voto finale sono attesi per domani mattina.

L’ultima mossa del Governo sta facendo discutere le opposizioni, soprattutto il Movimento 5 Stelle e Forza Italia. I senatori grillini, la settimana scorsa, al momento del voto, si erano addirittura incatenati come “nuovi schiavi del lavoro”. Oggi, nel corso della discussione generale, gli esponenti del Movimento di Beppe Grillo avevano provato a tendere una mano all’esecutivo: “Siamo anche disposti a ritirare qualcuno dei nostri emendamenti, ma dateci almeno la possibilità di discutere le norme contenuto in questo testo, anche se siamo convinti che non serva all’economia del lavoro perché non crea occupazione”.

Il provvedimento, modificato in due round dal Parlamento, prevede l’innalzamento a 36 mesi dei contratti a termine acasuali, per un limite massimo di 5 proroghe. Viene introdotto un tetto del 20% per i contratti a tempo determinato, rispetto all’organico complessivo a tempo indeterminato, e vengono fissate delle sanzioni per i datori di lavoro che non rispettano i limiti stabiliti. Per le aziende con più di 50 dipendenti, viene stabilito che il 20% degli apprendisti debba essere assunto per poter accedere a nuovi contratti di formazione.

Il termine per la conversione del decreto legge scadrà il prossimo 19 maggio.

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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