Putin, nel giorno dell’anniversario della vittoria della seconda guerra mondiale, vola in Crimea per la prima volta da quando è passata sotto il controllo Russia. Il presidente russo, arrivato per assistere alla parata militare di Sebastopoli, si trova per la prima volta in Crimea dopo l’annessione di marzo ed è un bagno di folla ad accoglierlo.
“Il ritorno della Crimea – spiega Putin alla folla accorsa – alla Russia è conforme alla verità storica”. Un gesto che però non passa inosservato ed è seguito immediatamente dalla reazione della Nato. “Una visita inopportuna – commenta Rasmussen, che a Putin chiede – Fai un passo indietro dal baratro e tieni fede ai tuoi impegni internazionali”. Ma anche la Casa Bianca parla di una visita che “non farà che esarcebare le tensioni”.
Nel frattempo non cessano gli scontri in Ucraina. A Mariupol, una città strategicamente importante nella regione di Donetsk, i filorussi e i separatisti hanno sostenuto uno scontro contro i blindati di Kiev. I morti secondo il ministro degli Interni sarebbero venti e tutti tra le fila dei miliziani pro Russia.
Intanto a Kiev si tenta il dialogo, qui il presidente e il primo ministro, Oleksandr Turcinov e Arseny Yatseniuk, hanno annucniato una tavola rotonda dell’unità nazionale dove sono invitati i rappresentati politici, regionali, la società civile e gli esperti . Dal tavolo però sembrano essere esclusi i gruppi di insorti e secessionisti. Infatti, nell’annuncio del governo il tavolo è aperto a “coloro che non si sono sporcati le mani di sangue”.