Per le donne, soprattutto se single e “cacciatrici”, raggiungere l’orgasmo è sempre più difficile. L’ansia da prestazione, che prima colpiva quasi esclusivamente gli uomini, è diventata adesso una sindrome anche femminile, nella forma dello “spectatoring”, che consiste nell’essere spettatori di sé durante l’attività sessuale. Tale atteggiamento di auto-osservazione spesso è accompagnato da una scarsa capacità di abbandono erotico dovuta proprio all’ipervigilanza.
Sarò all’altezza, cosa desidera lui, come sto fisicamente, sarò abbastanza bella? Sono soltanto alcune delle tipiche domande che passano nella testa di una donna che soffre della sindrome. Causa di tutto ciò è l’altissimo livello di competizione, soprattutto con i maschi, che le donne devono subire ogni giorno nel mondo del lavoro, in famiglia, nella società.
La Federazione italiana di sessuologia scientifica ha quindi lanciato l’allarme: il piacere per le donne sembra negato, perché l’incapacità di abbandonarsi alle sensazioni del rapporto sessuale generano l’anorgasmia, ovvero la mancanza di orgasmo, con conseguente frustrazione e insoddisfazione.
Il piacere resterebbe dunque confinato nella sfera dell’autoerotismo, unico momento in cui una donna sente di potersi abbandonare alla libertà del sesso.