Quattro arresti a Messina per l’omicidio del pregiudicato Stefano Marchese, assassinato il 18 febbraio del 2005. Si chiude così un’indagine durata 9 anni, e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che ha chiesto e ottenuto dal Gip le ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti degli indagati, ritenuti mandanti ed esecutori materiali del delitto. I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dalla Squadra mobile. Marchese, che aveva 27 anni quando venne ucciso.
A sparare, secondo gli inquirenti, fu il boss emergente Gaetano Barbera, che voleva cosi’ colpire il capo del clan del rione Giostra, Giuseppe Minardi, cui Marchese era vicino, nell’intento di assumere il controllo delle attività criminali. Dell’omicidio hanno parlato i collaboratori di giustizia Salvatore Centorrino, Tommaso Marchese, padre della vittima, Santo Balsamà e Nunzio Bruschetta.
Sulla base delle loro dichiarazioni, a Barbera era stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere gia’ il 26 marzo del 2011. Ora gli inquirenti hanno individuato altri responsabili dell’omicidio.