I lavoratori del Comune di Roma in sommossa occupano Piazza del Campidoglio per protestare contro le “politiche sul personale dell’amministrazione Marino. Così si legge in un documento firmato dalle principali sigle sindacali al termine di un’assemblea generale. In particolare i lavoratori non accettano l’eliminazione del salario accessorio. Il ministero dell’Economia ha definito illegittimo il provvedimento.
I lavoratori contestano al primo cittadino di non essere riuscito a “realizzare almeno uno dei propositi espressi in campagna elettorale. Non è stata portata a compimento la nuova Macrostruttura e il decentramento amministrativo – si legge nella nota -, non ci sono state nuove assunzioni nonostante i tanti concorsi espletati ed è ancora incompiuto il percorso di stabilizzazione del precariato”.
Inoltre “non è stato portato a termine un progetto di valorizzazione del personale di ruolo e nemmeno un progetto efficace di rilancio dei servizi”. I lavoratori in piazza arrivano a chiedere le dimissioni di Marino con cartelli, urla e fischietti.
Il traffico nella zona è bloccato mentre i disagi si allargano man mano a tutta la città. Infatti il servizio dei vigili urbani è stato garantito solo fino alle 11. Anche i lavoratori della polizia municipale si sono uniti alla protesta per il taglio delle retribuzioni.
Secondo le prime stime dei sindacati dovrebbero essere 10 mila i lavoratori scesi in piazza. “Tagliare stipendi da 1.200 euro. significa mettere in dubbio la nostra sopravvivenza. Non si tratta certo di contributi a pioggia ma di retribuzioni per i servizi che offriamo a questa città”. E la Capirtale si va pian piano paralizzando: i vigili urbani hanno infatti annunciato uno “sciopero generale se non arriveranno risposte dall’amministrazione”.