Un matrimonio mai consumato, quello già finito tra Valeria Marini e l’imprenditore palermitano Giovanni Cottone. Nozze da fiaba senza lieto fine le loro, celebrate a Roma il 5 maggio scorso in grande spolvero (700 invitati e metri e metri di velo) e terminate con una firma su un accordo il 16 aprile.
La notizia ha dell’incredibile ma è stata confermata dalla stessa Marini. Come accade spesso ad anticipare la separazione della showgirl il settimanale “Chi”. Ma la Marini si è rivolta anche a una nota divorzista come Annamaria Barnardini De Pace.
Alla base della separazione, ha spiegato la sfortunata Valeria, il fatto che Cottone avesse un rapporto conflittuale con la madre. Ma i problemi non finiscono qui. Secondo quanto riferito dalla ormai 46enne Marini al Corriere della Sera, “i guai finanziari di Giovanni li ho scoperti da Google, ma non erano un ostacolo: l’ho aiutato, anche economicamente, perché era giusto farlo. Ma questa sorte non la conoscevo neppure io. Sono stata ingannata”.
Ma la Marini ha ribadito, soprattutto che “il matrimonio non è stato consumato”. Quindi la scelta di rivolgersi alla Sacra Rota per chiedere l’annullamento del matrimonio. “La crisi va cercata nel rapporto di coppia. I problemi economici si superano. Ma il vero problema riguardava noi due: il nostro matrimonio non è mai stato consumato. Incredibile, vero?”
Altre rivelazioni riguardano il fatto che Cottone “in Tribunale non si presenterà, vuole rivedere alcune cose con me a cena. Non so quali: avevamo già firmato l’accordo il 16 aprile. Ora non mi lascia tante altre strade da percorrere…”.
Visualizza Commenti