“Nonostante la violenza, abbiamo vinto noi. Il calcio è passione, la passione è tifo, il tifo è poter festeggiare liberamente, poter manifestare la propria gioia senza dovere aver paura di essere aggredito da chi sostiene dei colori diversi dai tuoi. Abbiamo pietà per chi, come questi teppisti dall’atteggiamento mafioso, non ha imparato nulla dai fatti successi sabato durante la Coppa Italia e dall’omicidio Raciti. Si ispirano evidentemente a chi inneggia a Speziale e a Genny ‘a carogna sulle proprie pagine Facebook”. Inizia così la nota ufficiale dello Juventus Club Doc Palermo “Claudio Marchisio” dopo l’aggressione subita ieri sera da un gruppo di tifosi della squadra torinese nel centro del capoluogo siciliano. I supporter della “Vecchia signora” si stavano recando in piazza Politeama per festeggiare il terzo scudetto consecutivo vinto.
La serata è partita come da programma con la visione della partita Juventus-Atalanta nei locali del club. I tifosi del “Claudio Marchisio” hanno festeggiato e brindato subito dopo la partita e poi hanno attraversato tutta la via Libertà portando in alto il vessillo della lor squadra e cantando cori inneggianti alla squadra.
“Eravamo un bel gruppo pacifico di tifosi – spiegano i tifosi juventini – ragazzi, adulti e perfino donne e bambini, ci siamo fatti sentire da tutta la città ma abbiamo rispettato tutto e tutti. Non abbiamo distrutto niente di quello che si trovava sul nostro percorso e ci siamo persino fermati ai semafori; continuando a camminare sempre più gente vedendoci si è unita a noi per potere finalmente cantare e mostrare senza paura i propri colori facendo crescere il nostro gruppo (circa 200 persone)”.
“Giunti nei pressi di Piazza Politeama, – raccontano i tifosi del fan club – un gruppetto di teppisti ha attaccato da dietro la coda del corteo con spranghe, caschi e lanciando bottiglie di vetro andando a colpire i più deboli, riuscendo così a mettere in fuga i più giovani e le donne. A piazza Politeama abbiamo avuto una discussione semi civile con alcuni Ultras del Palermo che rivendicavano il loro diritto di proprietà di quei luoghi, dell’intera città. Ci hanno detto che ci dovevamo vergognare di tifare per una squadra del nord e che a Torino ridono di noi meridionali che tifiamo Juve. Cosa non vera tra l’altro visto che tra di noi chi è stato a Torino si è sempre trovato bene e non si è sentito chiamare mai terrone da nessuno”.
Dopo pochi minuti è intervenuta la polizia e e i teppisti autori dell’aggressione ai tifosi juventini si sono dileguati. Il corteo è continuato fino al Teatro Massimo, dove i tifosi hanno continuato a intonare cori e a festeggiare.