Finlandia, Norvegia e Svezia sono i Paesi dove donne e bambini hanno la vita più facile. È quello che emerge dal quindicesimo Rapporto di Save the Children sullo stato delle madri nel mondo, che analizza le condizioni di mamme e bambini in 178 Paesi.
È sempre un Paese nordeuropeo quello dove madri e figli vivono meglio ed è sempre un Paese africano quello dove le loro condizioni di vita sono le peggiori al mondo. L’Italia vede migliorare le sue performance, scalando ben sei posti nella classifica.
Ancora una volta il Nord Europa è in testa allo Stato delle madri nel Mondo di Save the Children, la classifica dei Paesi dove lo stato di salute della madre, il livello di istruzione, le condizioni economiche, politiche e sociali garantiscono il benessere alle mamme e ai loro figli. Seguono in classifica Islanda, Paesi Bassi, Danimarca, Spagna, Germania, Australia e Belgio (questi ultimi due a pari merito).
Al contrario sono tutti dell’Africa sub-sahariana, quelli che si collocano in fondo alla classifica, con in coda la Somalia, preceduta dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC) e, a pari merito, da Niger e Mali, che ottengono punteggi molto scarsi per ognuno dei cinque indicatori su cui si è basato il 15° Rapporto di Save the Children sullo Stato delle Madri nel Mondo: salute materna e rischio di morte per parto, benessere dei bambini e tasso di mortalità entro i 5 anni, grado di istruzione, condizioni economiche e Pil procapite, partecipazione politica delle donne al governo. Immediatamente prima, tra gli ultimi dieci (a partire dal migliore), Costa d’Avorio, Ciad, Nigeria, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Guinea Bissau.
Quest’anno l’Italia fa un passo in avanti, portandosi dal 17° all’11° posto, cambiamento dovuto sostanzialmente all’aumento della presenza delle donne al governo (passato dal 20,6% della scorsa edizione al 30,6% del’ultima). I confronti tra i paesi ricchi e i paesi in via di sviluppo sono ancor più stridenti se si esaminano i singoli indicatori. Se in Svezia (3° posto) una donna su 14.100 rischia di perdere la vita per cause legate alla gravidanza o al parto, in Chad (170° posto) accade ad una su 15. Un bambino su 5 in Sierra Leone (172°posto) rischia di morire prima di aver compiuto 5 anni, mentre in Islanda corre questo rischio solo uno su 435 (4° posto).
Save the Children, al fine di migliorare concretamente le condizioni di madri e bambini, soprattutto in contesti d’emergenza, chiede agli Stati, ai donatori e a società civile di assicurare che ogni madre e ogni neonato che vivono in zone di crisi abbia accesso a cure di qualità, venga investito di più per la loro istruzione e assicurata loro protezione. Inoltre, è necessario promuovere azioni relative alla prevenzione e al riduzione del danno nelle emergenze, così come occorre continuare a perseguire l’obiettivo della copertura sanitaria universale, assicurandola sopratutto ai più vulnerabili e che ogni intervento in contesti emergenziali sia pianificato tenendo conto dei bisogni specifici di madri e bambini, assicurando supporto politico e risorse finanziate adeguate, azioni coordinate che siano focalizzate sui bisogni sanitari di madri e bambini nei contesti di crisi.