Il primo dei 19 cassoni montati sul lato di dritta della Costa Concordia ha ceduto. Il cedimento, avvenuto alle 17.30, ha provocato l’inclinazione delle strutture di sostegno con cui vengono posizionati i cassoni per il rigalleggiamento. Non risultano feriti tra i lavoratori presenti nel cantiere.
Il cassone che ha ceduto è quello siglato S13. In totale fino a oggi erano stati installati 3 cassoni sui 19 previsti. Per domani era prevista l’installazione del quarto cassone sul lato di dritta, l’S10. Proprio oggi, in seguito all’autorizzazione ricevuta da parte dell’Osservatorio di Monitoraggio erano riprese le operazioni di installazione dei cassoni sono subito riprese. Nella nottata, infatti, era stata completata l’installazione del terzo dei 19 cassoni mancanti, l’S11. Attualmente al cantiere per la rimozione della Concordia all’Isola del Giglio sono oltre 350 i tecnici al lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, di cui oltre 120 subacquei.
Quando si è verificato il cedimento i tecnici, compresi quelli impegnati in operazioni di carpenteria subacquea, erano distanti dal punto in cui è avvenuto il crollo. Verifiche sono in corso da parte di Titan Micoperi per valutare l’entità dei danni.
Non è un problema di per sé grave, il cedimento di uno dei 19 cassoni della Costa Concordia, ma allungherà i tempi per il ripristino del completo galleggiamento. Antonio Carcaterra, del dipartimento di Ingegneria dell’università Sapienza di Roma, non è pessimista, anche se gli elementi per poter valutare la situazione sono ancora molto pochi. ”Potrebbe non essere un problema grave” e ”non dovrebbero esserci conseguenze relative alla sicurezza del sito”, ha osservato l’esperto. Quello che è certo, ha aggiunto, è che il cedimento del cassone e l’inclinazione delle strutture di sostegno dei cassoni ”comporteranno ritardi nel ripristino completo della galleggiabilità della nave e nel raggiungimento dell’assetto necessario per trasportarla nel luogo in cui sara’ smantellata”.
È difficile fare valutazioni non soltanto perché gli elementi sono ancora pochi, ma perché le operazioni per ripristinare il galleggiamento della nave Costa Concordia non hanno precedenti al mondo. ”Come per tutte le operazioni che non hanno precedenti, possono esserci degli imprevisti – ha rilevato Carcaterra – e se adesso l’assetto di galleggiamento della nave non è quello desiderato saranno necessari ulteriori interventi: fa parte dei rischi di un’attività per la quale non esiste un’esperienza pregressa”.