Esplode la tensione nell’est dell’Ucraina. Kiev porta avanti la sua offensiva, iniziata ieri, per riprendersi la parte orientale del Paese. Nelle prime ore del giorno gli scontri armati si sono spostati sempre più vicino a Kramatorsk. “Non ci stiamo fermando”, afferma il ministro dell’Interno, Arsen Avakov, sul suo profilo nei social netwrok. Ma il conto dei morti degli scontri continua a salire: sono 50 le persone uccise ieri 38 nell’incendio ad Osessa e altri dodici a Sloviansk, la città vuore della rivolta filo russa.
Intanto il governo di Mosca ha chiesto l’intervento dell’Ocse e dell’One contro quella che viene considerata come un’operazione punitiva e “criminale”. Ma i leader occidentali avvertono che sono pronti a fare partire la fase 3 delle sanzioni. Obama e Angela Merkel hanno parlato di “provvedimenti mirati, contro settori specifici dell’economia russa”.
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